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La Ruota di Medicina

LA SCIENZA DELLE DIREZIONI O LA RUOTA DELLA MEDICINA

"Appeso ai quattro lembi dell'Universo, sostenuto dai quattro venti che soffiano agli angoli del firmamento, si estende il cerchio della vita, la ruota che gli anziani definivano l'enciclopedia della creazione, la scienza delle direzioni o semplicemente la ruota di medicina. In essa è descritta l'esistenza, i suoi grandi cicli, lo scorrere del tempo e il cammino che realizza l'essere umano sulla terra. Come una bussola che orienta sul prossimo passo da compiere, gli antichi hanno, grazie alla loro infinita capacità di osservazione, descritto, nominato, interpretato il mistero nascosto dietro alle quattro porte dell'Universo, l'est, il sud, l'ovest e il nord, consegnandoci, attraverso quella che conosciamo come la rosa dei venti, una vera e propria mappa di orientamento.

I quattro punti della ruota, in perenne movimento, rappresentano i quattro colori delle razze che abitano il pianeta, i cicli delle stagioni, le quattro età che camminiamo nella vita, i movimenti degli astri, i quattro elementi.

Ovunque nel mondo, disegnate da mano umana o, a volte, dalla natura stessa, compaiono ruote di medicina. Gli antichi costruivano cerchi con grossi massi, disegnavano solchi per terra, recintavano spazi collocando pali colorati ai quattro angoli per misurare i cicli planetari e lo scorrere del tempo, lasciandoci così in eredità i più spettacolari osservatori e calendari viventi. Il concetto del tempo era per loro una spirale in perenne trasformazione che mentre accumulava coscienza e lucidità, spargeva nuovi semi pronti a fare esperienza sulle origini del mistero. Nella grande ruota, ogni essere umano è invitato a girare, fa pratica sull'esistenza, sperimenta il potere del sogno e si meraviglia mentre riscopre tutto il creato.

A ogni punto del cerchio, gli antichi conferivano saggezza e conoscenza e poiché ognuno di essi è collocato a uguale misura dal centro, apporta alla visione complessiva del disegno un punto di vista differente, utile per comprendere la totalità. Nel cerchio imparavano che tutto era Uno e che l'armonia o la disarmonia che attraversava uno dei punti del disegno aveva il potere di rallegrare o intristire l'intera comunità, così che nulla appariva slegato da un'unica forma concepita per sperimentare il senso dell'appartenenza e del collegamento.

Nel cerchio erano benvenute le problematiche umane poiché esse erano considerate la quintessenza del piano divino, il sale che dava l'aroma al banchetto degli dei e nella ruota stessa erano osservate, comprese e trasformate.

Qui di seguito una breve descrizione dei quattro angoli dell'Universo.

L'oriente, l'Est, i popoli e le tradizioni dell'est, il sorgere del sole, la primavera, la luna nuova, l'infanzia, l'aria, le prime sfumature dell'alba e la visione che si apre ai nostri occhi. A questa direzione identificata per molte tradizioni con il colore giallo per la luminosità che elargisce e per altre con il rosso per il potere iniziatico che questo colore incarna, il Tolteca offre un canto per accompagnare, all'alba, la melodia degli uccelli; ringrazia il trionfo della luce sull'oscurità, contatta lo spirito che abita in tutte le cose e, come l'aquila, apre le ali per raggiungere la chiarezza interiore. La sua mente è rilassata, l'aria che circola nei suoi polmoni alimenta la sua creatività e il mondo delle idee. Guardando verso oriente, egli apprende a fare una sosta quando sente di dover depurare il suo dialogo interno e liberarsi dai pensieri ossessivi e ripetitivi che non gli permettono di proseguire con un bagaglio leggero per la sua strada o, semplicemente, per ravvivare in lui l'entusiasmo e l'energia per intraprendere nuove vie.  

Il Sud, i popoli e le tradizioni del Sud, il sole del mezzogiorno, l'estate, la luna crescente, la gioventù, il calore del fuoco. Per molte etnie è rappresentata dal colore rosso, per altre dal giallo, così si contendono i due colori le prime due direzioni della ruota della medicina. Essa infonde coraggio e forza primordiale all'apprendista, lo invita a realizzare la sua missione, a credere nel suo impulso, a non avere dubbi, a mantenere salde le sue passioni e caldo il suo cuore. Davanti al sud, egli si soffermerà per rafforzare l'intento, per sfidare se stesso, per farsi tentare dal lupo o dal coyote a spingersi oltre, dove non si era mai azzardato. Confronterà le sue paure, i suoi limiti e si questionerà sulla fiducia che prova realmente per la vita. Aprendosi al Sud, egli alimenterà il suo fuoco interiore che gli restituirà l'impeccabilità del cammino e la centratura.

Il ponente, l'Ovest, i popoli e le tradizioni dell'Ovest, il sole al tramonto, l'autunno, l'età adulta, la luna piena, l'acqua che bagna la terra. Il colore nero, o blu scuro, invita all'introspezione, alla magia, al cambiamento, alla soglia della notte che apre la porta al mistero, al potere della guarigione, alla dissoluzione di tutti i contorni. L'Ovest rappresenta il mondo delle nostre emozioni che, come l'acqua, scorrono dentro e fuori di noi. Al sostare davanti a questa direzione, il pellegrino si accomiaterà dal passato, dissolverà le sue pene come neve al sole e saluterà il suo ego che forse sarà rimasto per troppo tempo identificato con un'immagine che non corrisponde più al momento che sta vivendo. Permetterà alle sue lacrime di lavargli il viso e si calerà nel pozzo dei suoi sentimenti per fare pace con se stesso e col mondo. Nella grotta dell'anima, incontrerà l'orsa che gli insegnerà il potere di rompere gli incantesimi delle dipendenze. Ne uscirà curato nel cuore e nel corpo.

Il Nord, i popoli e le tradizioni del Nord, il sole di mezzanotte, l'inverno, il quarto di luna calante, il tempo dell'anziano, la terra e la sua intelligenza naturale.

Il colore bianco incastonato nel cuore come la stella polare nel firmamento, infonde coscienza e saggezza a tutto il creato. L'ordine perfetto in cui tutto è inesorabilmente al suo posto, nello spirito della condivisione e nella pace. Il Tolteca si sofferma e contempla, davanti alla porta del Nord, il fluire di tutte le cose e si dispone alla comprensione delle leggi cosmiche. Ascolta le voci dei suoi antenati, riflette sulla vita e onora la bellezza che ha intorno, riconoscendosi parte del tutto. Si appresta a rompere lo stato di trance quotidiana, a uscire dall'automatismo che lo risucchia nel vortice di un mondo di plastica che ha collaborato a costruire per allontanarsi dall'essenza, per sfuggire all'unica e sola verità di essere un granello di sabbia senza alcun potere di trattenere quelle apparenti sicurezze fatte di materia e dipendenze che tanto lo hanno aiutato a sopravvivere. Si risveglia dall'incantesimo e ringrazia il Bufalo bianco per ricordargli la responsabilità di servire Gaia, la Madre Terra, e prendersi cura di lei.

Alzando gli occhi al Cielo, il Tolteca ringrazia la quinta direzione, il Padre Sole, il cuore dell'Universo e tutto il firmamento per il tessuto cosmico ricamato ed elaborato con tanta perfezione. Chiede la benedizione agli antenati per il suo cammino e si apre allo spazio, inala la vita e si allinea alle forze universali. 

Inchinandosi, bacerà la Madre Terra, la sesta direzione, il cuore di Tonantzin (20), colei che non ha mai smesso di nutrirlo, proteggerlo, crescerlo nel suo paradiso incantato. Lui sa che potrà sempre ritornare a lei, che lo sosterrà nei momenti difficili, che non lo giudicherà per le sue azioni, che gli mostrerà i colori dell'alba e i riflessi del mare anche quando lui si dimenticherà di portarle rispetto.

E si ritroverà di nuovo in piedi, le mani sul petto, per contattare, in silenzio, il battito del suo cuore, la settima direzione, il centro. Con il cuore aperto, la realtà assume una nuova fisionomia. Come in uno specchio, le immagini intorno attraversano le sue emozioni, come onde.  Si percepisce appeso a un sospiro della ragnatela del creato, così fragile e così tremendamente resistente. Il suo cuore, senza nessun comando, riafferma la vita, indipendente, autonomo dai messaggi di quella mente attenta e guardinga. E' un cuore che non smette di pulsare e si offre all'esistenza come un dono, come un seme, in cui è racchiuso il miracolo della vita.

Sostare nella ruota di medicina, meditare in essa, integrare la sua conoscenza è parte del cammino del Tolteca. Egli pratica nel suo interno le leggi cosmiche, risveglia il suo senso di orientamento e si riappropria della sua percezione naturale. L'indio, ovunque si trovi, a qualunque ora del giorno – commentava il Nagual – sa da che parte sorgerà il sole. Lo sa nella pelle. In lui il cuore funziona come una vera bussola, perché non ha mai perso l'eredità della sua intelligenza naturale che gli conferisce il potere e il piacere di essere umano. "

Tratto da Pratiche Sciamaniche,
il cammino della conoscenza silenziosa.
A. Comneno e M. Balboni
Anima Ed. 2013


Con il cuore pieno di infinita gratitudine, ricordiamo Abuela Margarita Nuňez per la chiarezza, la semplicità e l'efficacia con cui ha condiviso la visione del cerchio della vita, una descrizione dettagliata, viva, in cui tutto prende spazio e si accomoda nella ruota sacra. Qui di seguito i quattro poemi della vita che per anni abbiamo ripetuto con Lei.

I 4 poemi della vita

L’infanzia: Aquila sacra dell‘Est,
messaggera del grande spirito, insegnami la danza del domani, la nascita
della nuova visione sulla Terra; a camminare in armonia, bellezza ed equilibrio
e usare la mia propria vita per fortificare i legami che uniscono il mio popolo.

Gioventù: Coyote, spirito del Sud,
appari davanti a me ingannevole, con mille facce, maniere e figure. Insegnami a scoprire ciò che mi mostri dappertutto e ad avere rispetto per le tue lezioni di fiducia, di innocenza e di amore e guida i miei passi con la gloria della danza della vita.

Maturità: Orso Nero, padre e madre dell’Ovest,
conducimi alla lunga marcia verso le profondità del mio più intimo spirito. Concedimi la purezza interna per servire i sacri poteri e dammi la umiltà e la conoscenza per essere invincibile.

I Nonni: Grande Bufalo del Nord
che comunichi coi sogni e con le visioni, insegnami a darmi liberamente dove ci sia bisogno di me; insegnami la saggezza della Terra con la quale possa io sopravvivere alle sue più alte prove e guida i miei passi intorno al cerchio della medicina.


NORD
Bianco, la terra, inverno, la vecchiaia, la mezzanotte, saggezza,
filosofia, stella, potere del bufalo, l'anziano

OVEST
l'acqua, le emozioni, l'adulto
il potere, il cambiamento, il tramonto
l’introspezione, il nero, la magia
 l’autunno, l’orso

EST
  l'aria, il giallo il fanciullo, la mente,
l'alba, lo spirito, gioco
illuminazione,
primavera, aquila,
la lucidità,

SUD
 il fuoco, il rosso, il giovane, il mezzogiorno, la paura, la fiducia, 
l’estate, il coyote.

 

La ruota come viaggio di risveglio

Il Sud: affronta le tue emozioni, le paure, la fede, l’impeccabilità del cammino, a costo di perdere le tue sicurezze.
L’Ovest: affronta la morte e ogni tuo cambiamento e fallo tuo alleato
Il Nord: ferma lo stato di trance quotidiana, rompi l’automatismo, svegliati
L’Est: comanda il sogno, il tuo scopo nella vita, la tua visione
Il Centro: prendi potere, non hai nessuno a cui dar colpe, sei responsabile della tua vita

Gli strumenti utili per la ruota:
Per il Nord: l'arte dell'Intento
Per il Sud:  la cura dell’anima - l'arte dell'agguato
Per l’Est: la ricerca della visione - la Veggenza
Per l’Ovest: la Ricapitolazione - l'arte di sognare
Per il Centro: le pratiche della luce e il silenzio

Il Cerchio

Il cerchio è una ruota in perenne movimento.
I 4 punti cardine della ruota rappresentano le 4 età, le tradizioni, i 4 colori delle razze, i cicli delle stagioni, le 4 direzioni.
In tutto il mondo compaiono ruote, i popoli antichi costruivano cerchi con le pietre, con essi misuravano i cicli e lo scorrere del tempo lasciandoci in eredità i più spettacolari calendari viventi che esprimono il potere del cerchio, del perenne eterno ritorno.
Un cerchio fissa una posizione nel tempo e nello spazio, conferisce appartenenza e offre il senso di direzione.
Nel cerchio sacro, attingiamo energia perché è simbolo di uguaglianza.
In esso ognuno osserva da un punto diverso. La comprensione e la considerazione di un punto del cerchio è importante quanto la propria, è parte di una unica fonte, la coscienza circolare.
Nel cerchio sono benvenute le problematiche umane, esse sono qui studiate e trasformate.
Il cerchio ti ricorda che tutto è uno, la salute della Madre Terra è la tua salute.
Gli indiani d’America, danno al tempo due dimensioni: il tempo che scorre e il grande tempo, il tempo lineare e quello circolare.
Il tempo che scorre è quello di tutti i giorni, è definitivamente destinato a finire; il grande tempo è la ciclicità in cui ognuno di noi è immerso, scandito dalle stagioni, dalle epoche della vita che sperimentiamo, dalla coscienza che sviluppiamo, e dalla intensità in cui ne comprendiamo l’essenza (la dilatazione del tempo, il tempo meditativo, il tempo del sogno da svegli).
L’intuizione è un grande dono per l’umanità, purtroppo con il tentativo di convalidare tutto e possederne il controllo, noi, esseri umani, perdiamo facilmente l’essenza del tempo.
Ricordiamo che come l’aria è l’ossigeno per i nostri polmoni, il tempo è l’ossigeno della nostra mente.

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