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La Via del Canto

Intervento di Alberto Ruz Buenfil

Le danze in cerchio, le improvvisazioni musicali e il canto sono tra gli strumenti, usati dal genere umano, di etnie e culture diverse, riconosciuti come forme più antiche e più efficienti per propiziare un dialogo interiore e per creare armonia in un gruppo di persone.
Nelle danze in gruppo, nelle quali la distrazione di uno dei partecipanti crea un immediato errore nei passi provocando un disordine contagioso, così come nella musica e nel canto, è facile riconoscere ad ogni istante se siamo in sintonia con gli altri o se seguiamo il nostro proprio passo perdendo l’attenzione per gli altri, stonando, andando fuori ritmo, cantando troppo forte o troppo piano.
Queste tre ancestrali espressioni artistiche sono servite da sempre, in ogni cultura, per trovare un punto comune, un accordo o un perno intorno al quali tutti i partecipanti, indipendentemente dal saper danzare, cantare o suonare uno strumento, possono unirsi, creare qualcosa insieme, sintonizzarsi e comunicare senza parole, idee, giudizi e soprattutto senza entrare in discussione sulle proprie opinioni e sui punti di vista.
La Via del Canto, erede di pratiche spirituali di molte culture del mondo, consiste nel ripetere frasi musicali facili da memorizzare come i mantram. Mediante queste ripetizioni si comincia a detenere poco a poco l’accumularsi di pensieri e idee che attraversano la nostra mente, per dirigere la nostra attenzione nel suono, nelle parole, nel grido assaporando la finalità di un canto scelto per una precisa situazione.
In un gruppo, generalmente è una persona che inizia un canto specifico, o perché lo conosce e lo sente appropriato per quella specifica occasione o perché se lo ricorda, o le emerge dal cuore con una forza sufficiente per assumerne la direzione e catturare in un attimo, con il potere dell’intento, l’attenzione e la voce degli altri partecipanti.
Concentrandosi in una frase musicale, colui che inizia, ha bisogno di fortificarsi interiormente per non lasciarsi portare via da altre circostanze finché in un determinato momento qualcun altro si sintonizza sulle sue stesse frequenze e inizia a cantare, sommando la sua energia e dando potere al canto in questione. Se il canto possiede potere, piano piano gli altri partecipanti con più o meno concentrazione e convinzione, si immergono nel fiume, come affluenti, e aggiungono forza al canto iniziale finché in un certo momento il canto stesso acquisisce un corso proprio e incontrollabile, riflesso di un istante magico creato al suo intorno.
La Via del Canto opera anche come una terapia per restituire potere di espressione all’individuo, giacché non possiede il proposito di essere un arte esclusiva di un professionista o di un gruppo di cantanti, ma ci riconduce alla forma ancestrale della tribù riunita intorno al fuoco, per creare un istante di magica comunione.
I suoi propositi possono essere diversi: invocare la forza della Natura, condividere una gioia o un dolore, creare ordine e armonia in una situazione caotica, addolcire un ambiente o rafforzarlo, invitare la gente a ballare euforicamente, o tranquillizzarla e creare una atmosfera di raccoglimento e interiorizzazione profonda.
La Via del Canto è anche un oggetto di potere che gli sciamani conservano nella loro borsa medicina per creare stati di attenzione e di coscienza espansa, per rompere le frontiere dell’ordinario, per portare la propria tribù o un paziente a pellegrinare per mondi paralleli, lì dove sorprese e incognite si trovano ad ogni angolo del cammino, dove non si sa nulla di ciò che potrà accadere e dove si accede a delle dimensioni dove la memoria o gli archetipi dormono e vengono risvegliati dalla forza di un mantram.
La Via del Canto è anche terapia che ci consente di aprire i nostri chakras, specialmente quello della gola, dell’espressione creativa, sede di emozioni intrappolate. Ci offre la opportunità di aprire il petto e liberarci dalle paure, la vergogna, la timidezza, per esprimerci e riscoprire le nostre potenzialità addormentate di cantanti, la nostra arte nel creare musica con qualsiasi oggetto, ritmi e sensazioni con la nostra voce e con quella degli altri.
La Via del Canto permette di trasformare la realtà. Essa ci aiuta a passare dalla solenne vibrazione all’allegria incontenibile, dalla confusione alla serenità.
La Via del Canto rafforza il senso di appartenenza a un gruppo, unifica in uno spirito comune, facendoci recuperare la capacità di giocare, di sentirci come bimbi, provocando la vicinanza fisica e il calore emotivo tra i partecipanti.
La Via del Canto rompe barriere, crea ponti, ci permette di viaggiare per spazi culturali diversi, apre cammini nel mezzo di qualsiasi geografia, fisica o virtuale, ci riporta a terra quando è necessario e ci eleva quando la situazione lo richiede.
La Via del Canto cura. Cura l’individuo e il gruppo che canta, così come cura chi ascolta e percepisce.
La Via del Canto recupera la memoria collettiva e libera mantram archetipi persi nelle intrigate reti dell’epoca moderna; essa opera come una macchina del tempo o un Alef in cui la tridimensionalità svanisce e grazie alla quale abbiamo la possibilità di accedere agli oceani dell’eternità, al tempo senza tempo, all’infinito
La Via del Canto propone, in tempi in cui prevale una cultura massificante una possibilità, uno strumento indiscutibilmente utile per avvicinarci con rispetto a tutte le culture della terra, sintonizzandoci attraverso il canto con le frequenze specifiche delle radici etniche diverse sulle quali siamo nati e cresciuti.
Essa ci offre la possibilità di rompere le barriere geografiche e ci propone un viaggio virtuale, restituendo un po’ di magia alla nostra vita quotidiana.
Cantare ci restituisce l’opportunità di continuare a credere nella magia e infine di creare una realtà dove la stessa magia non sia una strana eccezione riservata ad alcuni ma un aspetto caratteristico della cultura in cui viviamo e nella quale desideriamo che i nostri figli crescano.
La Via del Canto ha radici nella nostra Madre Terra, e nella sua volontà di proteggere gli elementi che la sostengono, a lei stessa come a tutte le forme esistenti con cui condivide l’essere viva.
Questo implica ri-educarci ed educare chi verrà dopo di noi al rispetto e alla protezione di tutto ciò che permette la nostra esistenza su questo pianeta.
La Via del Canto è una espressione gratuita, popolare, democratica, orizzontale, circolare e non implica un insegnamento speciale. E’ uno strumento per tutti gli esseri umani, senza nessuna differenza, per tutte le età, per tutte le circostanze in cui non è favorito l’ego o la espressione individualistica, né la importanza personale.
Il gruppo vive un senso di appartenenza, si crea una identità collettiva, rassicurante, che ci fa sentire capaci di liberare qualcosa che abbiamo dentro e che ci espande l’anima fino all’infinito.
La Via del Canto tocca le nostre cellule più profonde, risveglia le nostre emozioni addormentate, evoca la possibilità di vivere in una maniera più cosciente e più allegra, ci libera da prigioni e da condizionamenti e aggiunge alla nostra esistenza una dimensione inesplorata invitandoci all’avventura.
CANTIAMO!!!!!!

Tratto da “Sac’bè – Cammino luminoso”
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